Era il 1 Febbraio del 1945 quando in Italia si approdò al Suffragio Universale.
Le donne avevano finalmente ottenuto il diritto di esprimere la loro opinione attraverso il voto.
Fu grazie alla proposta di Palmiro Togliatti e Alcide de Gasperi, con la firma di Umberto di Savoia, attraverso il decreto legislativo luogotenenziale n. 23 che le donne ottennero per la prima volta un riconoscimento politico e conseguentemente sociale.
Eravamo di fronte ad un’Italia che sentiva il bisogno di trovare nuovi slanci, nuovi stimoli, un’Italia che voleva tornare a sognare.
Una nazione piena di incubi dovuti ad una Guerra che aveva portato solo morte e distruzione, con una grande voglia di dimenticare le atrocità perpetuate da un regime che aveva leso l’uomo nella sua stessa dignità.
Da quel 1 Febbraio 1945 l’ Italia trovò il coraggio di guardare al proprio futuro con nuovi occhi, tentando di creare quella che potremmo definire l’armonia sociale!
La società ha bisogno del doppio sentire maschile e femminile per essere davvero armonica, non a caso la nostra percezione si basa su due elementi.
È solo usando entrambi gli occhi che si può osservare la sfericità del mondo, non percependolo piatto così come usando entrambe le orecchie si può ascoltare un suono e comprenderne la provenienza.
Una nuova Italia era venuta al mondo, avviando un cambiamento sociale che avrebbe gettato le basi per la costruzione di una futura vita democratica.
Da quel decreto legislativo n. 23 si avviò infatti un percorso totalmente nuovo che avrebbe reso le donne finalmente protagoniste del loro tempo e consapevoli di poter portare il proprio contributo sociale.
Le donne oltre a votare potevano anche essere elette: la loro presenza alle urne fu altissima a livello numerico come prova dell’importanza del riconoscimento ottenuto.
Fu così che quando venne eletta l’Assemblea Costituente per la redazione delle leggi che avrebbero guidato i passi degli italiani, ben 21 donne ottennero i voti per farne parte.
Grazie alla presenza di quelle che vennero definite “Madri Costituenti” fu riconosciuta la piena uguaglianza tra uomini e donne all’interno della Costituzione Italiana.
Era il 1947 quando la Costituzione si dotò degli articoli 3 (“‘Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge…”) e 51 (“Tutti i cittadini dell’uno o dell’altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza…”).
Da quel 1 Febbraio una nuova pagina della storia italiana iniziò ad essere scritta…