Diario di Vale, Il diario di oggi

Buon compleanno Ducissa Sublacense!

Era proprio il 18 Aprile ma del 1480 quando venne alla luce una donna che avrebbe cambiato le sorti del Rinascimento italiano:

Lucrezia Borgia, figlia dell’Abate Commendatario del castello di Subiaco Rodrigo Borgia e di Vannozza Cattanei, una delle tanti amanti del futuro papa Alessandro VI.

La bambina venne alla luce proprio nel mio amato paese, Subiaco, all’interno della fastosa Rocca Abbaziale.

Sua madre fu ricoperta di ogni onore e dono mentre giaceva in un meraviglioso letto da cerimonia per accogliere i prestigiosi ospiti venuti ad omaggiare la nascita di sua figlia.

Pelle bianca come neve, capelli ricci e biondi, una bellezza simile a quella di una dea.

Negli anni a venire infatti, quando quella bellezza sarebbe sbocciata nel suo totale splendore, sarebbe stata definita come “la donna più bella del sole”.

Sulla sua vita, anzi forse fin dalla nascita, quel cognome le sarebbe pesato quasi come un macigno.

Il suo astuto padre l’amò sì più della sua stessa vita ma il suo era un amore che potremmo definire malato perché non libero ma vincolato a pesanti catene da trasportare per una giovane fanciulla.

Lucrezia sarebbe stata la pedina per realizzare le sue aspirazioni.

Rodrigo infatti trascorse i suoi giorni nel tentativo di accrescere il suo potere, la sua gloria e sua figlia avrebbe dovuto sacrificare se stessa per questo.

La giovane Lucrezia si ritrovò ad essere trattata come merce di scambio da suo padre e dal suo amatissimo fratello Cesare.

La sua vita fu studiata in ogni più piccolo dettaglio per far sì che potesse essere lo strumento più prezioso per la politica familiare.

Ricevette un’educazione meticolosa, basata sul canto, sul bel parlare, sulla conoscenza del mondo classico così come della danza affinché potesse muoversi agilmente negli ambienti che il padre le avrebbe imposto.

Fu costretta a matrimoni imposti fin da bambina, il primo a tredici anni, un totale insuccesso visto l’età troppo matura del suo consorte.

Fu annullato per interessi politici da suo padre ma Giovanni Sforza, suo marito, non accettò di essere accusato di non aver consumato quel legame e così diffuse parole disonorevoli sulla giovane.

Lucrezia venne accusata di incesto con suo padre, troppo geloso per consentirle di sposare chiunque fosse.

Ben presto arrivò un nuovo rapporto politico da consolidare e un nuovo matrimonio, quello con Alfonso d’Aragona, giovane napoletano che la fece innamorare.

Furono anni bellissimi, di passione e dolcezze ma che terminarono in tragedia: il giovane fu assassinato da Cesare, forse per gelosia oltre che per interessi politici.

Lucrezia piombò in una disperazione e depressione tale da definirsi “L’Infelicissima”

Stava pagando il peso di essere trattata non come una persona con dei sentimenti ma come una pedina spostata a piacimento dalla sua famiglia.

Nonostante quel dolore arriva un terzo matrimonio, questa volta con Alfonso I D’Este, duca di Ferrara.

Lucrezia accettò per allontanarsi da Roma e dai ricordi del suo amato ma ben presto a Ferrara trovò la sua strada.

Con il tempo il matrimonio con Alfonso D’Este si rivelò stabile, un amore maturo che la fece finalmente sentire libera.

Libera di ascoltare la sua pietas religiosa, di esercitare la carità cristiana verso chi avesse bisogno, libera di sperimentare e conoscere meglio se stessa.

La Ducissa si rivelò una donna capace di muoversi agilmente nel mondo politico e di farsi amare dalla città di Ferrara e dal suo Duca che seppe darle la sicurezza di un rapporto maturo.

Il suo legame con il D’Este quindi fu un amore consapevole, adulto, basato sul rispetto e sulla stima reciproca.

Questa è la sua vera storia, una vita consumata in meno di 40 anni pieni però di ogni emozione, sentimento, esperienza.
Una vita macchiata per troppo tempo da bugie e inesattezze che l’hanno resa vittima di colpe mai consumate.

Il ritratto che emerge in realtà è quello di una giovane donna, intelligente e bellissima, dotata di un gran cuore con una sola colpa:

quella di portare un cognome che ha compromesso per sempre la sua vita.


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