Diario di Vale, Il diario di oggi

Francesca: la donna accanto…

Dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna, una frase che ho sentito dire milioni di volte ma alle mie orecchie ha sempre stonato.

Crescendo ho capito il perché qualcosa non mi tornasse: le grandi donne non stanno dietro ma al fianco del grande uomo che hanno scelto di avere come compagno.

A confermarmelo una storia meravigliosa, quella di Francesca Morvillo.

Guardatela vicino a quello che per tutti è Falcone e che invece per lei era ed è rimasto per sempre il suo Giovanni.

La loro sembra una di quelle storie d’amore uscite dai romanzi ottocenteschi: entrambi già sposati, si conoscono per caso ad una cena tra amici nel ’79 ma quell’incontro travolge e sconvolge le loro vite.

Decidono di lasciare i loro compagni e corrono incontro alla loro felicità.

A renderli una coppia inossidabile credo sia stato l’amore per lo Stato: anche Francesca è una magistrata, l’unica uccisa in Italia, proprio come Giovanni.

Quell’amore ha colmato anche la scelta di non mettere al mondo figli: Giovanni non voleva orfani. E soprattutto essere entrambi servitori dello Stato li ha uniti di fronte all’oscurità del futuro.

Credete davvero che Francesca non sapesse che prima o poi il tritolo sarebbe arrivato per spezzare la sua vita e quella del suo Giovanni?

La vita la conosceva bene lei che è stata tra le prime donne a vincere il concorso in magistratura. Chissà quante intimidazioni avrà subito, quante volte avranno tentato di fermarla.

Poteva scegliere di salvarsi, il suo Giovanni glielo aveva proposto chiedendole di separarsi per proteggerla ma lei non avrebbe mai scelto di smettere di correre, non avrebbe mai permesso alla mafia di cambiare i suoi piani.

Ma donne come Francesca non possono neanche essere rallentate nella loro corsa, la paura della morte per loro non esiste ed è lì che la mafia ha perso.

È esattamente in quell’attentato accaduto nei pressi di Capaci e nei pezzi di asfalto dell’autostrada A29 fatti esplodere dal tritolo che Francesca Morvillo e Giovanni Falcone hanno vinto.

Quell’impatto esplosivo li ha sparsi come la polvere di stelle dopo un’esplosione.

Per me il 23 maggio non sarà soltanto la giornata della legalità, non potrà più bastarmi ricordare Falcone:

ci sarà sempre Francesca, la donna che non è mai morta perché ha scelto di amare la vita per cui aveva lottato restando accanto e MAI DIETRO.

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