Diario di Vale, Il diario di oggi

Futura…

Ci sono parole più controverse di altre, parole che assumono significati e valori così diversi nei vari contesti da poter veicolare diverse sensazioni…

Ne è un esempio la parola muro!

Muro può significare casa, protezione, sentirsi al riparo…

Essere circondati da quella sicurezza capace di trasmetterti calore, di farti spogliare di tutto ciò che affatica le tue giornate per poi essere semplicemente te stesso.

Muro però può rappresentare anche il senso del limite, sentirsi in trappola, un ostacolo invalicabile contro il quale non vale alcuna forza di volontà.

In questa seconda accezione il muro provoca, mette alla prova: l’uomo da sempre davanti ad un limite infatti sente il bisogno di superarlo.

Penso ad Ulisse e alla sua voglia di conoscere sempre e comunque, penso a quando si è lasciato incatenare pur di ascoltare il soave canto delle sirene…

Penso ad Icaro che voleva superare il suo essere uomo incapace di volare.

Insomma: l’uomo di fronte ad un limite cercherà di valicarlo.

Chi più dei berlinesi potrebbe comprendere questa sensazione?

Hanno convissuto per anni in una città divisa a metà: intere famiglie divise, cuori spezzati, mani che tentavano invano di sfiorarsi.

Davanti ad una realtà così dannatamente inesorabile, di fronte alla morte che era certa per chi tentava di superare quel muro, c’era un solo modo per attraversarlo.

Dove la ragione si ferma la poesia corre ad aiutarla.

Un cantautore italiano, forse uno dei più bravi che sia mai esistito in Italia, vedendo quel cemento è stato capace di far volare il suo cuore.

Lucio Dalla, con il fumo della sigaretta che si muoveva davanti ai suoi occhi, ha scritto una meravigliosa canzone che è una poesia.

Si tratta della storia di due innamorati divisi dal muro, un amore così forte da non essere scoraggiato dalla separazione.

Quell’amore sfida il muro: i due sognano il domani, una vita insieme coronata dalla nascita di una bambina che si sarebbe chiamata Futura.

Un nome parlante, come a dire che quella creatura con la sua vita avrebbe spaventato la paura stessa, allontanato il dolore, la rabbia di un muro che non potrà mai essere la soluzione di nessuna azione politica.

A distanza di 30 anni, oggi, 9 novembre 2019, sembra di sentire l’eco di quella festante allegria che invase Berlino al crollo del muro.

Una lezione forte arriva da Berlino oggi e dalla poesia di Dalla: un uomo di fronte al limite è capace di mettere in azione ogni singolo cm della sua pelle, ogni singolo neurone della propria mente.

Questo perché l’uomo non è nato per stare in gabbia, intrappolato: l’uomo deve volare, è nato per compiere e per compiersi…

Nonostante i muri, nonostante i limiti, nonostante tutto…

Tutti noi possiamo essere quella Futura che ride camminando su quel muro ideale che ha diviso Berlino per così tanto tempo…

E la poesia, così come l’amore, saranno sempre le armi più potenti contro qualunque torto o ingiustizia…

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