Caro diario,
inizia oggi una nuova settimana che porta con sé un carico sconfinato di speranze.
Ieri, per la prima volta dopo giorni dallo scoppio di questa emergenza sanitaria, sembra essere tornata un pò di positività.
Il bollettino della Protezione Civile Nazionale, per la prima volta, ci ha fornito un segnale lievemente incoraggiante invitandoci allo stesso tempo a continuare a rispettare le restrizioni indicateci.
In giorni come quelli che stiamo vivendo spesso nella mente mi è tornato questo pensiero:
eravamo felici e non lo sapevamo.
Ho riflettuto a lungo su queste parole ma poi ho scoperto che era la paura e lo scoraggiamento che me le avevano sussurrate.
Io dico a gran voce che POSSIAMO ESSERE FELICI ANCHE OGGI, non lo sappiamo ancora però.
Ho scoperto anche quanto siamo fragili quando la “normalità” ci viene strappata: quella fragilità rima strettamente con l’impotenza e da lì si percorre un tunnel silenzioso che porta all’autocompiacimento.
Ci ripetiamo continuamente: non è dipeso da me, mi ritrovo a subire questa situazione, se solo avessi potuto…
Mai errore più grande: tutto dipende da me, io non subisco ma scelgo questa situazione, posso ancora tutto perché sono VIVO.
Dobbiamo cambiare prospettiva, subito: noi e solo noi possiamo scegliere chi vogliamo essere, dove vogliamo andare e come farlo.
Questo perché godiamo del dono più prezioso la LIBERTA’.
Una parola bellissima che però sentiamo minacciata in questo tempo di restrizioni, di no. E sapete cosa facciamo quando ci sentiamo minacciati? Ce ne stiamo in difesa ma da chi?
La libertà ci appartiene, ci è stata data in dono dal momento in cui siamo nati.
Questa parola ha a che fare con la libidine quindi con il piacere ma anche con l’idea della famiglia: nel mondo romano i “liberi” erano i figli.
LIBERTA’ QUINDI E’ UN PIACERE FRATERNO, UNA SENSAZIONE FAMILIARE.
Sa di passeggiate a piedi nudi su prati d’erba verde, tenera perché appena spuntata,
sa di quella sensazione di benessere che proviamo quando siamo completamente a nostro agio,
sa di infanzia, quando scegliere quello che volevamo fare non attivava nessun ragionamento su responsabilità e conseguenze.
Io da oggi, per questa nuova settimana che si è affacciata al nostro tempo, scelgo di essere felice in questa normalità sconvolta ma allo stesso tempo necessaria perché dobbiamo ricordarci sempre un aspetto fondamentale:
l’esercizio della nostra libertà deve essere sempre collegato alla responsabilità.
Possiamo essere liberi davvero solo quando questa scelta non calpesta l’altro e la sua di libertà:
perché la libertà è uno STATO D’ANIMO!
Caro diario,
ti lascio con queste riflessioni e con una canzone speciale… Buonanotte!