RAPIMENTO…
È la prima parola che sento possa descrivere questo istante reso eterno da uno scatto rubato…
Non si può comprendere cosa si provi se non lo si vive in prima persona ma di una cosa sono sicura: auguro ad ognuno di voi di sperimentarlo almeno una volta nella vita.
In quell’istante sembra che tu sia nel posto giusto, al momento giusto, che quello che tu stia facendo abbia finalmente il sapore dell’impegno, della fatica, del sacrificio portato avanti in un tempo così ampio da perdersi…
E, non ci crederete mai, il rapimento ha a che fare con lo sguardo…
Lo vedo sul mio volto, lo vedo nei miei occhi persi e sognanti…
E questi pensieri emergono proprio oggi, nel giorno in cui si celebra la vista…
Gli occhi sono la porta che ci schiude il mondo ma quelli del rapimento non sono occhi che osservano, no!
Sono occhi che sentono, che palpitano: sono gli occhi del cuore!
Ascoltateli quando vi suggeriscono quale direzione prendere, metteteli al centro delle vostre azioni, fate che siano gli occhi del cuore a descrivere voi stessi in mezzo al mondo…
Solo allora vivrete il rapimento, sperimenterete di essere perfettamente lì ma contemporaneamente altrove in un viaggio profondo, essenziale, tra l’unico organo cavo che vive riempiendosi per poi svuotarsi senza sosta: il cuore!