Diario di Vale

I limiti come opportunità!

L’essere umano è senza dubbio la creatura più complessa e meravigliosa che si possa analizzare.

E’ come nelle scatole cinesi: ne apri una, poi un’altra, poi un’altra ancora in un gioco di scoperte senza fine.

In questo aprirsi gli uomini conoscono meglio se stessi.

Credo che nessuno di noi possa dire di aver aperto la sua “ultima scatola”: ogni giorno, a prescindere dall’età, scopriamo qualcosa di nuovo in noi, una parte che era rimasta celata, quasi invisibile.

Il viaggio della vita allora non è altro che un viaggio in noi stessi, alla scoperta di chi siamo davvero, nei limiti così come nelle nostre capacità!

E se nel conoscerci scoprissimo che abbiamo dei limiti genetici, con i quali siamo nati e di conseguenza costretti a convivere, come reagiremmo?

Saremmo capaci di trasformare quel limite in un’opportunità unica perchè solo nostra?

Solitamente quando prendiamo coscienza di avere un limite non è l’entusiasmo a prendere il sopravvento ma piuttosto la commiserazione.

Tendiamo a cullarci nelle nostre difficoltà, a chiederci perché siamo stati scelti noi.

C’è chi però reagisce in modo contrario, tentando di superare quei limiti come nel caso di Roberto Riccio.

Negli ultimi giorni si è a lungo parlato di questo giovane ragazzo napoletano che non solo ha sfidato se stesso ma è anche riuscito a raggiungere il traguardo personale che si era prefissato, arrivando così a tagliarlo per primo.

Roberto è un giovane ventenne che vive in un popoloso quartiere di Napoli, Soccavo: lavora insieme ai suoi genitori e a sua sorella nell’edicola di famiglia.

Essere circondato continuamente da persone è la vera sfida di Roberto, affetto da autismo.

Parlare con i clienti, interagire con le loro richieste, cercare in ogni istante di non restare chiuso nella gabbia d’oro e protetta che rappresenta per un autistico la propria mente è una gara quotidiana.

Roberto ha dimostrato di saper vivere questa competizione, con uno spirito che dovrebbe essere d’esempio per tutti noi.

Con coraggio ha affisso un cartello nella sua attività e già questo rappresenta la sua vittoria più grande secondo me ossia l’ammettere di avere una difficoltà e saperci convivere con entusiasmo.

Il cartello recita così:

«Buongiorno, mi chiamo Roberto e sono il vostro giornalaio. Ho l’autismo, vi chiedo di essere pazienti e di darmi un po’ di tempo».

Un misto di coraggio, determinazione, voglia di farcela.

Non so se Roberto leggerà mai queste mie parole ma in cuor mio lo ringrazio per averci dimostrato che ognuno di noi può farcela perché:

i limiti esistono solo negli occhi di chi li guarda!

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