Ci sono storie di donne che stupiscono, che ti catturano e dalle quali vieni colpito così nel profondo da non riuscire più a staccartene…
Lucrezia Borgia, la donna più discussa del Rinascimento, ritratta nel modo più controverso, criptica, quasi inafferrabile è capace di suscitare questo effetto…
Sarà che all’inizio ci si avvina a lei spinti dalla curiosità, per conoscere gli aspetti più torbidi della sua vita che con il tempo si scoprono invece profondamente diversi…
Partendo da quella traccia di mistero il corteo storico del mio paese, la Comunitas Sublacensis, ha scelto di costruire un progetto ambizioso.
Tre giorni dedicati interamente a lei in occasione della Terza Edizione del Festival dei Cortei Storici Borgiani.
La Rocca Abbaziale si è vestita a festa per omaggiare i 500 anni trascorsi dalla sua morte, dalla morte della duchessa nata proprio in quella Rocca per volontà di sua madre.
Sono stati tre giorni intensi e bellissimi, un tripudio di costumi d’epoca, drappi giallo blu (i colori comunali), tavoli, sedie, balle di fieno, cantinelle, chiodi, martelli, avvitatori, km di iuta, case svuotate di mobili antichi…

Ecco, il Festival dei cortei borgiani prima ancora che il tripudio dei tre giorni di festa è stato proprio questo…
I mesi di preparazione, le preoccupazioni, i problemi da risolvere, la paura del brutto tempo, i soldi da trovare perché in questi casi non bastano mai…
Eppure quei mesi trascorsi nei preparativi, quelle giornate con la terra nelle scarpe, l’erba da raccogliere a mani nude, le prove dei balli che sembravano non venire mai perfettamente, la dizione per lo spettacolo teatrale affinché non si sentisse l’accento dialettale sono stati magici.

