Una delle cose che non ho mai sopportato è l’ipocrisia: mi irritano le persone che fingono di essere quello che non sono, che indossano una maschera per cercare di mostrare un lato che non gli appartiene affatto.
Sarà perché io non ne sono proprio capace: fingere non rientra nella mia natura, il mio viso, purtroppo o per fortuna, fa trapelare qualunque stato d’animo io viva in quel momento, che si tratti di gioia, rabbia, delusione…
Mi sconvolgono ancora nonostante razionalmente ne sia perfettamente consapevole, tutte quelle persone che si barricano dietro mediocri maschere senza avere il coraggio di mostrarsi per come sono veramente.
Si nascondono dietro ideologie religiose, mostrano a tutti l’assiduità nell’esercizio dei doveri prescritti dal Vangelo…
MA QUANDO SI TRATTA DI FAR SEGUIRE ALLE PAROLE I FATTI ECCO CHE LA LORO VERA NATURA VIENE FUORI!
Irrimediabilmente quella maschera cade a terra, si frantuma in mille pezzi e loro si preoccupano di recuperarne ogni scheggia, di ricomporla come se chi li ha di fronte non si fosse accorto che la realtà è ben altra.
Mi chiedo allora: perché non siamo capaci di essere semplicemente umani?
Perché temiamo così tanto il giudizio degli altri al punto di nascondere noi stessi, chi siamo, assumendo quella che pare essere la posizione più popolare in quel momento ma che poi non ci appartiene?
Amare noi stessi è l’unica via possibile!
Per percorrerla ci viene chiesto un atto di coraggio: scegliere di essere veri sempre, di rispettare la nostra onestà intellettuale, di mostrarci per come siamo senza la paura di essere giudicati.
Perché, per quello che ho avuto modo di sperimentare, sarai più rispettato se mostrerai chi sei davvero, nei pregi e difetti.
Vivere da ipocriti tra l’altro richiede un esercizio di memoria non certo facile.
Un pò come quando si sceglie di mentire: parte una catena infinita di bugie che è difficile spezzare e si corre continuamente il rischio di cadere in contraddizione.
Ancora più grave quando si sceglie di farlo sui social: siamo convinti che nascosti dietro quell’account siamo protetti, che possiamo dire qualunque cosa ci passi per la testa senza che l’altro ne resti ferito.
La realtà è ben altra e se non ci renderemo conto che una frase sui social è più pericolosa di una pronunciata a voce perché può arrivare ovunque, corriamo davvero il rischio di disumanizzarci.
Tutte maschere senza coraggio!