Ci sono giorni in cui vorrei scrivere delle lettere ma con un destinatario difficile da raggiungere.
Come si possono spedire infatti messaggi rivolti al cielo?
Devo pur trovare una soluzione e così ho scelto di scrivere ugualmente: sono convinta infatti che dove le più normali modalità di comunicazione falliscano, possa arrivare invece il cuore.
Sì, il linguaggio del cuore: sarà lui a volare fino a raggiungere il cielo.
Ed oggi, in un giorno speciale, i suoi battiti più accelerati, quella leggera sudorazione delle mani come sempre mi capita quando parlo delle persone che amo, mi faranno da guida.
Ho pensato che se le mie parole non saranno più solo mie ma “nostre”, se leggeremo insieme questa breve lettera guardando insieme verso il cielo allora sì che arriverà a destinazione.
Iniziare una lettera sembrerebbe davvero semplice: il convenzionale caro/a dovrebbe già far smarrire la sindrome da pagina bianca.
Per la mia persona speciale però non posso cadere nei cliché.
Inizierò invece con la frase di una canzone che per me rappresenta perfettamente il suo essere.
“Tu si ‘na cosa grande”!
Sì, talmente grande da strabordare, da non poter essere contenuta in alcun modo.
Grande come donna, come madre, moglie e nel mio caso grande come nonna.
Non so se queste parole te le ho mai confessate, magari sussurrandotele ad un orecchio.
Eppure sono convinta che tu sappia già che ho sempre pensato questo di te.
Siamo legate da un fil rouge che ci ha permesso di comprenderci senza bisogno di parlare.
Comunicare attraverso lo sguardo, questo sì che rendeva il nostro rapporto davvero speciale.