Ci sono parole che nella vita non vorresti mai conoscere.
Ti viene suggerito fin dai tempi della scuola elementare di allargare il tuo bagaglio lessicale, di leggere per acquisire nuovi termini e concetti.
Ma alcuni li rifiutiamo in blocco, o almeno è quello che ho fatto io fino a quattro anni fa.
Se c’è una cosa che mi ha sempre spaventata era pensare alla malattia di una delle persone che tengo strette al cuore.
Forse questa in realtà è la mia unica vera paura.
Quattro anni fa però sono stata costretta ad ascoltare una di quelle parole che non avrei mai desiderato nemmeno saper scrivere: mieloma.
Quel termine così spaventoso ne ha portati dietro di sé altri: chemioterapia, dialisi, insomma una catena che avrei fatto di tutto pur di cancellare dalla vita di quella persona a me tanto cara.
Non sapevo davvero che cosa volesse dire mieloma e così ho preso coraggio: ho telefonato alla mia amata zia che fa il medico ed ho chiesto ogni dettaglio.
Poi ho anche cercato su Google per capire se quella parola riguardasse solo la mia amata nonna ed ho purtroppo scoperto che in realtà mieloma accomuna una categoria di persone ben ampia.
Subito dopo mi compare il nome di un’associazione: AIL, Associazione Italiana contro le leucemie, linfomi e mieloma.
Da lì ho scoperto che se le parole che spaventano vengono pronunciate tutti insieme e se a quello seguono azioni concrete, ecco che la paura lascia spazio al coraggio.
Pian piano mi sono avvicinata al mondo dell’AIL, sono diventata un socio sostenitore, sempre a nome di quella nonna che tanto ho amato.
Quando lei è volata via non ci ho pensato un attimo: ho scelto di continuare ad aiutare quella associazione che si occupa di tutti coloro che come me e la mia famiglia hanno paura.
Sì perché la malattia spaventa la mente prima del corpo, ti mette davanti a fragilità che non conoscevi mostrandoti irrimediabilmente ogni limite umano che per natura abbiamo.
Eppure, quella stessa malattia, fa ingranare nelle persone che circondano ed amano il malato un coraggio, una determinazione tale da poter essere donata anche agli altri.
Questo è proprio lo spirito dell’AIL, formata da instancabili volontari che hanno avuto a che fare più o meno direttamente con quelle parole spaventose ma che hanno anche il coraggio di volerle combattere, anzi se possibile sconfiggere.
Oggi, in occasione della Gionata Nazionale contro leucemie, linfomi e mieloma quello che voglio porvi è un appello: sostenete l’operato di associazioni come AIL che ormai da decenni lottano al fianco di chi ne ha bisogno.