Diario di Vale, Subiaco

“Paradisi Limen”

Nasceva oggi, nel lontano 1304 uno dei tre intellettuali che insieme a Dante e Boccaccio avrebbe segnato per sempre la storia della lingua e della letteratura italiana: Francesco Petrarca.

La sua vita fu piena di eventi significativi: dalla formazione ad Avignone all’incontro con quella che sarebbe diventata il centro delle sue liriche, Laura o L’aura come lui amava indicarla con un mirabile gioco grammaticale.

Nei suoi studi mostrò sempre uno spiccato interesse per il mondo classico che lo portò a scoprire una delle orazioni ciceroniane, la Pro Archia nonché una serie di lettere sempre dello stesso autore.

La sua attività intellettuale tra l’altro fu pregiata dall’incoronazione poetica avvenuta in Campidoglio nel 1341.

Fu ammirato come grande conoscitore e scrittore della lingua latina ma Petrarca ebbe la lungimiranza di non fermarsi soltanto al passato.

Egli dedicò molta attenzione alla “lingua volgare” di cui divenne un mirabile esempio di poeta: nasce infatti il petrarchismo.

Con questo termine non veniva ad essere indicata soltanto la sua lirica, il suo nuovo modo di poetare bensì un atteggiamento.

Petrarca infatti rifiutava l’abbandono agli impulsi per ricercare uno stile di vita dettato dall’armonia.

Sarà proprio per questa sua predilezione per la proporzione, per il senso della misura che venendo a Subiaco resterà affascinato dallo spettacolo del Sacro Speco.

Sarà per l’armonia dei colori che si integrano perfettamente con il tripudio della natura circostante…

O forse per quel senso di perfezione che si prova nel vedere quel complesso ergersi a strapiombo rispetto alla parete rocciosa del Monte Taleo che Petrarca ne rimase colpito.

Venne in visita a Subiaco infatti intorno alla seconda metà del XIV secolo.

Osservando l’ingresso dello Speco che anche voi potete ammirare nella foto, si sentì quasi sul punto di poter varcare la soglia del Paradiso.

Una sensazione che porterà con sé fino al punto di trovare uno spazio per descriverla nei suoi scritti.

All’interno del “De Vita Solitaria” infatti Petrarca descriverà quel momento e quel luogo con parole in lingua latina: “Paradisi Limen”.

Noi sublacensi abbiamo il privilegio di vivere in un posto magico: non dimentichiamolo mai! 

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