Era il 6 Aprile del 2009, in piena notte, precisamente le ore 3.32 come potete vedere nella foto che ritrae un orologio che si è bloccato in seguito ad un evento che ha squarciato un’intera città.
L’evento in questione ha un nome spaventoso: terremoto e la città è l’Aquila, centro Italia, Abruzzo.
Sono trascorsi 10 anni da quella maledetta notte che ha cambiato per sempre le vite di quella popolazione.
Il sisma non ha solo distrutto strade, abitazioni, case di studenti universitari ma ha sconvolto le vite di troppe persone che non so se da quelle notte sono riuscite ad essere più le stesse.
Una cosa però posso affermarla con certezza: gli aquilani, così come impresso nel loro nome, non hanno mai smesso di desiderare di volare.
No!
Desiderano ancora spiegare le loro ali, nonostante le mille difficoltà quotidiane, nonostante l’emorragia demografica che quell’evento ha inevitabilmente portato con sé, nonostante la ricostruzione fatichi ad arrivare.
Una terra che trema è una terra giovane, come del resto la nostra Italia è!
Proprio per questo abbiamo il dovere di proteggerla come si fa con tutto ciò che è fragile perché una terra giovane che si muove è come una persona che ama.
Chi ama crede nel futuro, sogna ad occhi aperti e spera di rendere concreto ciò che desidera ed è proprio così che vedo lo spirito degli aquilani!
Perché “DOMANI E’ GIA’ QUI!”