Che i romani ne sapessero molto su come vivere non è certo una novità ma ogni volta che mi imbatto in alcune loro affermazioni resto inspiegabilmente sorpresa.
In questa domenica pomeriggio, mentre mi godo la compagnia del mio amato nonno e della mia famiglia, mi sono imbattuta nelle parole di Seneca.
Sì, proprio quel Seneca vissuta circa 2000 anni fa nella Roma di Nerone, dapprima come suo precettore per poi finire costretto alla morte dal suo stesso allievo-imperatore.
Filosofo, drammaturgo, politico romano, ha avuto la possibilità di vivere l’impegno politico così come anche l’otium, sfruttando quel tempo lontano dalle scene per dedicarsi ad importanti riflessioni.
A tal proposito le sue parole sembrano presentarsi a pennello in questa domenica 4 marzo.
Siamo infatti in attesa degli esiti di un voto importante per la nostra Italia e Seneca arriva al momento giusto, quasi rimproverandoci.
Ci ricorda come la vita in attesa sia in realtà una non-vita: quanto tempo sprechiamo aspettando il momento giusto, l’occasione propizia?
Riponendo la nostra fiducia nel domani, per natura ignoto, sciupiamo la possibilità di giocare le nostre carte che abbiamo tra le mani solo oggi.
Domani è rischio, è incertezza, è possibilità che potrebbe però non diventare mai concretezza.
Oggi invece è meravigliosamente reale.
Come ben dice Seneca rifugiandoci nel domani stiamo tentando di strappare al destino ciò che invece è solo suo, la nostra occasione è adesso.
Se vogliamo allora che il nostro destino si trasformi in destinazione abbiamo solo una possibilità: impegnarci sin da oggi, anzi da adesso!
Perché, come ben affermava Lorenzo de’ Medici: “Chi vuol esser lieto sia, del doman non v’è certezza.”
Godiamoci allora l’esser lieti, oggi!
Cara Vale parole e riflessioni sacrosante. ..da marito e da papà sono obbligato a costruire e realizzare ogni giorno per il benessere della famiglia ma oggi il caso Astori ci fa meditare …..vale la pena operare sempre in tensione ? Un abbraccio e GRAZIE per le tue sagge pillole