Diario di Vale, Il diario di oggi

Cara me…

L’8 marzo ricorre come di consueto la festa dedicata a noi donne.

Quante ce ne siamo sentite dire?

Quante frasi ricorrenti, quante ovvietà si legano a questo giorno che più che onorarci va quasi a dissacrare la meraviglia di quello che siamo?

Una ricorrenza in nostro onore che però nessuno spesso si preoccupa di difendere.

Voglio in qualche modo sovvertire questa tendenza e allora vi lancio una sfida: provate a dire a voi stesse cosa pensate di chi siete e di ciò che fate.

Lo farò anch’io in questa lettera che mi scriverò proprio qui.

Cara me,

se trenta anni fa ti avessero chiesto come ti vedi avresti fatto la giusta previsione?

Chissà, ricordo che la mia vita è sempre stata immersa nel mondo delle parole e in fondo lo è anche oggi, forse in maniera ancora più consapevole.

Sarà perché ho iniziato a parlare molto presto (famosi video mi vedono ritratta con il pesetto usato per tirare il cordoncino delle tende tra le mie mani a mò di microfono, in piedi sulla sedia della cucina a declamare i miei discorsi)…

O forse per l’amore che sin da subito ho provato per la lingua italiana: il mio passatempo preferito, dopo aver svolto i compiti, è sempre stato leggere e scrivere.

Sarà perché in qualche modo i miei studi mi hanno reso chi sono: amo analizzare nel dettaglio ciò che mi succede, vederne ogni sfaccettatura, trovare una ragione a quello che mi circonda senza lasciarmi influenzare dall’opinione comune.

Sono un’ipercritica, per prima con me stessa, pretendo sempre moltissimo da me e dalle scelte che faccio.

Non so cosa significhi vivere con un piede in due scarpe, come si dice, e se devo prendere una decisione ci penso mille volte, lo ammetto.

Ma quando scelgo non torno indietro perché in quel pensare e ripensare vaglio ogni conseguenza della mia scelta mettendomi così nella condizione di essere sempre consapevole di dove mi condurrà.

In questi trent’anni mi scopro non solo mente e parole: pulsa forte in me il cuore.

Se dovessi definirmi direi che sono una Valentina tutta cuore e non sempre questo è positivo.

Qualcuno dice che prima di toccare il cuore di qualcun altro bisognerebbe avere le mani pulite ed io non ho avuto sempre la fortuna di incontrare persone così.

In questo essere tutta cuore ho scoperto tanti lati di me: l’eccessiva sensibilità, il mio essere fortemente emotiva e al tempo stesso empatica con le persone che incrociano la mia vita, il mio donarmi senza se e senza ma a chi riesce ad entrare nel mio cuore.

Vivere così non è semplice: il cuore può tornarti indietro ammaccato, offeso, tradito e ricucirlo richiede un lavoro complesso.

Complesso perché ti costringe ad accettare che non sempre meriti quello che ti accade, ti obbliga ad accettare l’altro e le sue azioni totalmente perchè il cuore in mano ce lo hai messo tu e quindi puoi arrabbiarti solo con te stessa.

Eppure cara me, non ti vorrei diversa da quella che sei.

Mi piace il mio modo di sorridere al mondo e alla vita sempre perchè così mi è stato insegnato dalle donne più importati della mia vita: la mia mamma e mia nonna Ines.

Due uragani di donna, un mix esplosivo di amore puro e di materna protezione.

Amo il mio passare il tempo a sognare di come vorrei il mondo in cui vivo,

il mio preoccuparmi degli altri nonostante spesso questo non sia ricambiato.

Non saprei come vivere diversamente da così e in fondo credo che nemmeno vorrei essere diversa da ciò che sono:

una Valentina tutta cuore, leale, sincera, che da peso a tutto perchè tutto ha un peso.

Grazie per essere così, in questa danza interminabile tra pregi e difetti.”

Mi festeggio così oggi care donne, brindando a chi sono!

Provate anche voi a vedere le parole meravigliose che il cuore vi suggerirà su voi stesse!

1 thought on “Cara me…

  1. Complimenti Vale,ho letto tutto d’un fiato la tua lettera.. sei incredibilmente una persona eccezionale..e mi hai commosso.ti auguro il meglio dalla vita fatto di grandi soddisfazioni.
    Un abbraccio
    Mauro

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