In questo anno così complesso, che più che un susseguirsi di stagioni per tanti versi è sembrato una prova di resistenza, quante volte abbiamo sollevato gli occhi al cielo?
L’anima cercava risposte ad eventi inspiegabili, imprevedibili che, con prepotenza, hanno spazzato via la normalità e ci hanno fatto scontrare con un sentimento che lascia da sempre un sapore amaro sulle labbra: l’impotenza…
Contare le volte in cui abbiamo cercato le risposte tra le nuvole, confidando inconsciamente che ci fosse un disegno anche quando non ne comprendevamo il senso, sarebbe impossibile…
Eppure, come in tutte le storie dove gli antagonisti sembrano avere sempre la meglio ed il bene al contrario sembra arrivare sempre troppo tardi, un barlume di speranza ci arriva proprio oggi.
Per chi non crede alle coincidenze come me non si tratta di un giorno qualunque:
il 21 dicembre coincide con il solstizio d’inverno, con il trattato di pace tra buio e luce che, eternamente in conflitto, viene a siglare il vantaggio di quest’ultima…
Nel giorno più breve dell’anno, che schiude le porte a giornate via via più assolate, dove è proprio la luce a spaventare le tenebre fino a scacciarle via, il cielo ci invia una risposta.
Dopo 400 anni, assistiamo a quello che potremmo definire un abbraccio celeste:
per la prima volta dal 1623, Giove e Saturno saranno vicinissimi, come a sfiorarsi…
Sembrerebbe un fenomeno celeste senza dubbio straordinario ma a renderlo ancora più magico è il fatto che si tratterebbe di quella congiunzione astrale che guidò i Magi, indicando loro quale fosse la via da seguire…
Di fronte a quanto questo anno ci ha posto innanzi possiamo davvero credere che questo non sia un segno?
Ora più che mai non siamo forse tutti in viaggio, con gli occhi puntati al cielo alla ricerca di una risposta, di una luce che ci spinga a vedere orizzonti dove invece sembrano stagliarsi soltanto confini?
Questa sera allora dovremo sollevare gli occhi al cielo con animo colmo di gratitudine:
siamo generati dall’amore e, anche quando sembra che esso si sia dimenticato di noi, arriva a scaldarci i cuori e a sussurrarci:
“Segui la luce, anche quando le tenebre della paura, della malattia, dell’aridità d’animo sembrano trionfare. Ricorda: il buio non avrà l’ultima parola, MAI!”